[ideas] A Smiley Mind - Una mente sorridente

 



Smiley mind

A mind that shares is a mind that can smile, above all it is a mind capable of withstanding hardships; a mind that manages to maintain balance also makes the body stronger and healthier. Entering into relationship with others, recognizing their peculiar diversity, opens new doors to reality. Talking about reality in a context of creativity and artistic brainstorming like that proposed by mail art may seem paradoxical, instead it is coherent if we expand the experiential field to the inner world and its specific senses: from this perspective, not only is the other a bearer of diversity but we ourselves can come to the conclusion that we are in flux, in continuous change, thus multiple diversities united within the self. Philosophers and artists have long reached these conclusions, now the good medicine has also come to us. With the recognition of differences within and outside of us, therefore, we achieve another truth about the world. The smaller the difference between what is real for me and what I learn as truth, the greater the mind's ability to maintain balance. The greater the ability to recognize others as enriching parts of one's own life experience, the greater the tolerance and acceptance of diversity. However, there is a further step to take: from accepting diversity, we must recognize it in others. Rational cognition that prejudices are fallacious does not exclude the possibility of having discriminatory attitudes (I know good but do evil). Emotionality, the reasons of the heart, must also be involved. The "emotional muscle" needs training in meeting others. Like any training worth its salt, it requires variety, patience, dedication, and will. Tolerance is a destination, respect for diverse individuals is the goal. This volume is a small training for the reader's emotional intelligence: stigma mind. What better medium than art to make an impression on emotions? Neuroscience has resolved the dualism between mind and heart: we are an inseparable unit, the brain is the body and the body is included in the mind. By virtue of this and Heisenberg's principle, any human act is always spurious, heralding both dimensions together. Artistic creativity is capable of revealing this dual nature of the human being. From this assumption came the idea of proposing a mail art "call", that is, an artistic project on the theme of how difficult it is to live and socialize for those who carry physical or mental diversity. 

This volume is ideally composed of three parts, each represented by a word from the title: the communicative part, the artistic part, and the scientific part. It is a functional tripartition that we have found to be very useful in the activities in which the Stigmamente association is involved over the years: primary prevention, training, and dissemination. The contents must possess accurate and updated information, they must be presented with taste and originality, and finally they must be conveyed through the best media to reach the communication targets. Mail Art Stigma therefore consistently proposes three paths of reflection in a continuous interplay between the conceptual and the iconographic: on the effectiveness of communication, on the relationship between art and representation of madness, and finally on the social weight of stigmatization. Each work is an ode to diversity, a compressed codon of the artist's DNA. In one concluding word: vital!

Luigi Starace



Una mente sorridente

Una mente che condivide è una mente che può sorridere, soprattutto è una mente capace di reggere agli urti; una mente che riesce a conservare l’equilibrio rende anche il corpo più forte e sano. Entrare in relazione con l’altro, riconoscendone la peculiare diversità, apre nuove porte sulla realtà. Parlare di realtà in un contesto di creatività e brainstorming artistico come quello proposto dalla mail art può sembrare paradossale, invece è coerente se ampliamo il campo esperienziale al mondo interiore e ai suoi specifici sensi: da questa prospettiva, non solo l’altro è portatore di una diversità ma noi stessi possiamo giungere alla conclusione che siamo in fieri, in continuo mutamento, quindi molteplici diversità riunite nell’io. I filosofi e gli artisti da tempo sono giunti a queste conclusioni, ora ci è arrivata anche la buona medicina. Con il riconoscimento delle differenze dentro e fuori di noi, quindi, si conquista una verità altra sul mondo. Minore è la differenza fra ciò che è reale per me e ciò che apprendo come verità, maggiore è la capacità della mente di avere un equilibrio e mantenerlo. Maggiore è la capacità di riconoscere gli altri come parte arricchente della propria esperienza di vita, maggiore è la tolleranza e l’accoglienza della diversità. Tuttavia c’è un passo successivo da fare: dall’accettazione della diversità occorre riconoscerla nell’altro. La cognizione razionale che i pregiudizi sono fallaci infatti non esclude che si possano avere atteggiamenti discriminanti (conosco il bene ma faccio il male). Occorre coinvolgere anche l’emotività, le ragioni del cuore. Il “muscolo emotivo” va allenato all’incontro. Come ogni allenamento che si rispetti richiede varietà, pazienza, dedizione e volontà. 

La tolleranza è un punto d’arrivo, il rispetto delle persone diverse il traguardo. Questo volume è un piccolo training per l’intelligenza emotiva del lettore: lo stigma mente. Quale medium migliore dell’arte per far colpo sulle emozioni? Le neuroscienze hanno risolto il dualismo fra mente e cuore: siamo un’unità non scindibile, il cervello è il corpo e il corpo è compreso nella mente. In virtù di ciò e del principio di Heisenberg, qualunque atto umano è sempre spurio, foriero delle due dimensioni insieme. La creatività artistica è capace di rivelare questa duplice natura dell’essere umano. Da quest’assunto è partita l’idea di proporre una mail art “call”, ossia un progetto artistico a tema su come è difficile vivere e socializzare per chi è portatore di una diversità fisica o mentale. Questo volume è idealmente composto da tre parti, rappresentate ognuna da una parola del titolo: la pars comunicativa, quella artistica e quella scientifica. È una tripartizione funzionale che abbiamo costatato negli anni essere molto funzionale ad usare negli anni nelle attività in cui l’associazione Stigmamente è coinvolta: prevenzione primaria, formazione e divulgazione. I contenuti devono possedere informazioni accurate e aggiornate, devono essere proposti con gusto e originalità e infine devono essere veicolati dai medium migliori per raggiungere i target comunicativi. Mail Art Stigma propone quindi coerentemente a quanto detto tre percorsi di riflessione in un gioco di rimandi continui fra il concettuale e l’iconografico: sull’efficacia della comunicazione, sul rapporto tra arte e rappresentazione della follia e infine sul peso sociale della stigmatizzazione.  Ogni opera è un inno alla diversità, un codone compresso del DNA d’artista. In una parola conclusiva: vitale!

Luigi Starace


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