Dealing with Mail Art doesn't mean just decorating a postcard or envelope and sending it. Yet, many mistakenly believe so. Mail Art is a true network of international artists who communicate through postal mail. The network provides the opportunity for all artists to participate, but it has rules; they are few but precise and must be respected, otherwise, one risks self-exclusion. One of the first rules is to create projects and participate in others'. Even the project, by definition, has its participation modalities and absolutely must not have selections, juries, or fees. The one who launches the project can give directives on dimensions and technique that the participant must adopt. Then it's free how to disseminate the received works, which will not be returned, but must be disseminated: generally with an exhibition (even if it doesn't matter where), or with a demonstrative catalog (no matter how it is made), or a postcard, or with other types of documentation; whatever it is, it's valid, according to the possibilities.
The network circuit is made up of artists who take part in it even if for some, the journey is long and lasts even decades, for others, it ends shortly. These are usually non-artists or artists who, wanting to experiment, also want to enter the international network, but if they do not understand and share the spirit of the network's existence, they can only dissolve in their passing. On the contrary, continuing to communicate through the network requires constancy, also because responses are not always prompt. It almost seems that the network must recognize you to accept you, and even this takes time.
Multimedia artists participate in the network, who also operate in this space of creativity, but there are not few who define themselves only as mail artists, lacking the habit or sometimes perhaps only the opportunity, to face other sectors of the visual arts. These sectors reappear in the network that ranges and widely disseminates from painting to drawing, from linear poetry to visual poetry, including all fields of creativity. But some have their own as happens for the realization of artist stamps or artist books in assembly. A tradition especially dear to artists from the German area, although we could put a participation flag also to other nations. But even starting from common assumptions, the final product differs greatly. The conservation of one's own and others' works remains a problem not easily solved, and hence the birth of Archives.
Perhaps the creation of assembly books also solves one of these problems: preserving works over time but also looking at them, manipulating them when desired is one of the satisfactions of the true mail artist. The posts of almost all the world are expensive and work slowly and badly. Certainly, the internet has helped communication and with it also Mail Art. But electronic mail will not replace postal mail as long as it exists to exchange information, but also other things, perhaps just a piece of paper so dear to those accustomed to opening the mailbox as if it were a secret treasure trove full of surprises. And this was also officially established by the artists on April 25, 2004, gathered at a Congress in Minden, Germany, and simultaneously at the Tree of Poetry in Venice, connected via telephone.
Some major museums have already begun to preserve pieces of Mail Art, although for decades it has been considered by definition art without museums. But the Museum must maintain its function of testimony and preservation of what has been. And Mail Art has seen the sunset of a century like the beginning of the new millennium.
Even today we are able to see in museums and read papyri from ancient Egypt dating back a few thousand years, but we are no longer able to see or read information stored only a couple of decades ago with systems and programs now already obsolete: and the mail artist has already made his choice that stimulates those who love paper and colors or scissors and glue slow to send but concrete and to touch with hands and it withers those who want to use only the fast mouse to send even images, but only virtual ones."
Tiziana Baracchi
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/tiziana-baracchi/
Mail art forntiera della creatività
Fare Mail Art non vuol dire decorare una cartolina o una busta e spedirla. Eppure tanti erroneamente lo credono. La Mail Art è una vera e propria rete di artisti internazionali che comunicano attraverso il mezzo postale. La rete da la possibilità a tutti gli artisti di inserirsi, ma ha delle regole; sono poche ma precise e vanno rispettate, pena l’auto esclusione. Una delle prime regole è creare dei progetti e partecipare a quelli degli altri. Anche il progetto per definizione ha le sue modalità di partecipazione e assolutamente non deve avere selezioni né giurie né oneri. Chi lancia il progetto se vuole può dare delle direttive su dimensioni e tecnica che il partecipante deve adottare. E’ poi libero su come diffondere i lavori che riceve, e che non restituirà, ma deve diffonderli: generalmente con una mostra (anche se non importa il dove), o con un catalogo dimostrativo (non importa come è fatto), o una cartolina o con altro tipo di documentazione; qualsiasi essa sia è valida, secondo le possibilità.
Il circuito della rete è costituito da artisti che vi prendono parte anche se per qualcuno il viaggio è lungo e dura anche decenni, per altri si esaurisce a breve. Questi in genere sono non artisti o artisti che volendo sperimentare vogliono passare anche nel network internazionale ma se non capiscono e condividono lo spirito di esistenza della rete non possono che dissolversi nel loro passare. Al contrario il continuare a comunicare attraverso la rete richiede costanza, anche perché non sempre si hanno risposte precoci. Sembra quasi che la rete ti debba riconoscere per accettarti e anche questo richiede del tempo.
Partecipano alla rete artisti multimediali, che si muovono anche in questo spazio della creatività, ma non sono pochi quelli che si definiscono solo mailartisti, mancando l’abitudine o talvolta forse solo l’opportunità, di fronteggiarsi in altri settori delle arti visive. Tali settori si ripresentano nella rete che spazia e diffonde ampiamente dalla pittura al disegno, dalla poesia lineare alla poesia visiva, comprendendo tutti i campi della creatività. Ma disponendone alcuni di propri come avviene per la realizzazione dei francobolli d’artista o i libri d’artista in assemblaggio. Una tradizione tanto cara soprattutto agli artisti di area tedesca, anche se potremo mettere una bandierina di partecipazione anche ad altre nazioni. Ma pur partendo da presupposti comuni, il prodotto finale si differenzia di molto. La conservazione dei lavori propri e altrui rimane un problema di non facile soluzione ed ecco quindi la nascita degli Archivi.
Forse anche la creazione dei libri in assemblaggio risolve una di queste problematiche: conservare i lavori nel tempo ma anche guardarli, manipolarli quando lo si desidera è una delle soddisfazioni del vero mailartista. Le poste di quasi tutto il mondo sono costose e funzionano a rilento e male. Certo internet ha aiutato la comunicazione e con essa anche la Mail Art.
Ma la posta elettronica non sostituirà il mezzo postale finché esso esisterà per scambiare si informazioni, ma anche altro, forse solo un pezzetto di carta tanto caro per chi è solito aprire la cassetta della posta come se fosse uno scrigno segreto e pieno di sorprese. E questo è stato anche ufficialmente stabilito dagli artisti il 25 aprile 2004 riunitisi a Congresso a Minden, Germania, e contemporaneamente a L’Albero della Poesia a Venezia, connessi via telefonica.
Qualche grande museo ha già iniziato a conservare pezzi di Mail Art, anche se per decenni è stata considerata per definizione l’arte senza musei. Ma il Museo deve pur mantenere la sua funzione di testimonianza e conservazione di ciò che è stato. E la Mail Art ha visto il tramonto di un secolo come l’inizio del nuovo millennio.
Ancora oggi siamo in grado di vedere nei musei e leggere i papiri dell’antico Egitto datati qualche migliaio di anni, ma non siamo più in grado di vedere o leggere informazioni memorizzate solo un paio di decenni fa con sistemi e programmi ormai già obsoleti: e il mailartista ha già fatto la sua scelta che stimola chi ama carta e colori o forbici e colla lenti da spedire ma concreti e da toccare con mano e inaridisce chi vuole usare solo il mouse veloce da spedire anche immagini, ma solo virtuali.
Tiziana Baracchi
text from Mail Art Stigma, 2011, Claudio Grenzi Editore
https://iuoma-network.ning.com/group/tiziana-baracchi-embassy-club
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